Italia, Riccardo Riccò non si arrende: “Tornerò a correre”
Riccardo Riccò ha una nuova vita, ma non dimentica il ciclismo. Classe 1983, l’ex Cobra fa il gelataio alle Canarie ed è ormai lontano dal mondo del pedale, eppure è pronto a tornarci. Fermato per doping nel 2008, positivo al CERA dopo un trionfale Tour de France, poi nuovamente nel 2011, quando rischiò la vita per una autoemotrasfusione, fu squalificato 12 anni, con scadenza dunque nel 2023. Sostanzialmente, una squalifica a vita, visto che il modenese avrà allora 40 anni, eppure Riccardo Riccò sogna ancora di poter tornare in gruppo.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex enfant terrible del ciclismo italiano sembra aver trovato un suo personale equilibrio dopo le tante disavventure, sofferenze, alti e bassi che qualunque uomo farebbe fatica a gestire. Ma è sua moglie a spiegare con efficacia la sua condizione attuale: “Quello che vedete è un Riccardo in equilibrio, ma è solo apparenza. La realtà è che lui è un vulcano in sonno. Sta buono, ma dentro soffre, si rode. Forse troverà pace solo il giorno che si attaccherà di nuovo un numero sulla schiena”.
E quel giorno Riccardo Riccò si augura davvero che possa arrivare, per quanto alcuni lo possano ritenere impensabile. “Tornerò a correre – annuncia a Claudio Ghisalberti – Quando nel 2023 scadrà la mia squalifica avrò 40 anni. Sarò ancora competitivo. Se fossi allenato sarei più forte ora di prima. Fisicamente mi sento così. Ci sono squadre che mi vorrebbero. In caso contrario, ne farei io una. Ma io prima o poi torno a correre”.
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uno dei più grandi talenti sprecati del nostro ciclismo . poteva avere un palmares paragonabile a quello di nibali adesso e invece si ritrova a fare il gelataio…. la colpa è sua però.